7 aprile 2012: un Lazio-Napoli particolare, dai fischi a Chinaglia a Candreva sotto la Nord
Otto anni fa va in scena all’Olimpico un Lazio-Napoli dai contorni particolari. La Lazio di Reja, limitata dagli infortuni, è in corsa per la Champions e con una vittoria metterebbe al sicuro il terzo posto. È una giornata diversa dalle altre: l’atmosfera si fa incandescente ancor prima del fischio d’inizio. Il minuto di silenzio in onore di Giorgio Chinaglia non viene rispettato dai napoletani e scatena la furia di tutto lo stadio, al quale è presente anche il figlio di Long John.
La gara viene sbloccata da una sassata di Candreva che dà sfogo a tutte le emozioni vissute in quel primo periodo in biancoceleste. Acquisto indesiderato e fischiato all’esordio per la sua fede giallorossa, Candreva stava pian piano convincendo tutti e quella sera si è preso definitivamente la Lazio. Pareggio momentaneo dell’ex Pandev servito da una grande giocata del Pocho Lavezzi che manda in porta il macedone con un colpo di tacco geniale. Il primo tempo si chiude sull’1-1.
Nella ripresa i partenopei danno la sensazione di poterla vincere ma ci pensa Stefano Mauri a riportare avanti la Lazio con una rovesciata spettacolare su cross di Radu dalla sinistra. La gara si chiude sul 3-1 con la firma di Ledesma su rigore procurato da Tommaso Rocchi, quel giorno in campo al posto di Klose.
In Curva Nord appare anche uno striscione “Mirko sempre con noi” per incitare il giovane calciatore biancoceleste degli Allievi Mirko Fersini, coinvolto qualche giorno prima in un grave incidente stradale. Mirko purtroppo non ce la farà e la Lazio chiamerà con il suo nome il campo dove tutt’oggi gioca la Primavera. Un giorno di gioie, sofferenze e unione, in piena sintonia con tutta la storia della Lazio.