“Scudetti e scudetti”
Di solito la squadra rivelazione di un campionato risulta la più simpatica. E’ un discorso di empatia. Lo è stato per il Verona, per il Cagliari quando queste hanno vinto uno scudetto.
Ma la Lazio no. Non è mai stata simpatica. Sicuramente dormiremo ugualmente di notte. Però è un dato di fatto. Chiaro e lampante.
Costantemente ignorati dall’opinione pubblica, dai media, da tutto il mondo calcistico che mal sopporta di vedere la Lazio al primo posto in classifica.
Addirittura si pensa ad una petizione, per quanto inconsueta, per proporre l’Atalanta come vincitrice di questo scudetto. Una squadra che, sotto l’aspetto del risultato sportivo, si trova a ben quindici punti dalla prima in classifica.
Tutto ciò diventa risibile se pensiamo a ciò che sta accadendo. Alle difficoltà pazzesche che ruotano attorno allo scudetto del 1915 dove, di fatto, non solo non si concluse un campionato, non solo non si giocò una finale, non solo la Lazio fu colpita nel proprio intimo dalla perdita di vite umane, di calciatori che diedero la vita per la patria ma il potere del calcio mostra le sue inopportune scuse pur di assegnare uno scudetto ex aequo con il Genoa, soltanto campione regionale.
L’Europa intera si sta interrogando su cosa è davvero accaduto nel 1915 ma qui da noi si pensa ad una petizione in favore dell’Atalanta.
Siamo anticipati? Si, lo siamo.
Ce ne importa qualcosa? Direi di no.